Ricette Eoliane

Le ricette della cucina eoliana e filicudara.

Ecco a voi l'indice delle ricette della cucina eoliana e ovviamente di quella filicudara che troverete tra queste pagine.
Sono ricette facili, con ingredienti che una volta erano considerati poveri, ma oggi sono a pieno titolo raffinatezze e prelibatezze: pensate al tonno fresco di giornata, ai gamberi rossi crudi, a cereali desueti come la cicerchia, al cappero isolano di taglia mini o all'olio extra vergine d'oliva estratto a freddo da olivi di Filicudi...

 

Ingredienti per 4 persone

6 uova
1 cucchiaio di pecorino grattugiato
1 cucchiaio di pangrattato
1 manciata di foglie di menta fresca
2-3 rametti di nipitella fresca
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva filicudaro

Tempo di Preparazione: 10 minuti
Tempo di Cottura: 10 minuti

Lavate la menta e la nipitella ed asciugatele.
In una ciotola sbattete le uova con una forchetta.
Aggiungete alle uova sbattute il pangrattato, il formaggio ( se gradite), le foglie di menta e la nipitella, una presa di sale.
Amalgamante il tutto.
Scaldate l'olio in padella e versatevi l'amalgama preparata.
Aspettate che si rapprenda da un lato, quindi girate la frittata e attendete che la cottura termini.

Buon appetito!

Rapuddi - Nome scientifico Brassica Fruticulosa"I rapuddi" , ovvero la Brassica Fruticulosa, un tipo di verdura endemica diffusissima nelle eolie ed in particolare a Filicudi.
La foto che vedete è una foglia di "rapuddu" della varietà che cresce a Filicudi. Un po schiacciata dallo scanner... ;-)

Questa verdura e' squisita, ottima per minestre e minestrine, supedietetiche e ricche di vitamine e minerali, nonche' di fibre.

Camminando per l'isola vi capitera' spesso di individuarla. Non stappatela con le radici, altrimenti non ricrescerebbe. Recidete un po' di foglie, e portatela a casa per preparare un bel minestrone dal sapore "tradizionale", antico, unico.

Ormai nelle citta' ci siamo abituati ai non-sapori da supermercato, e questi sapori decisi e naturali non li immaginiamo neppure.

Nelle isole eolie la scarsità d'acqua ha fatto si che non venissero coltivate le verdure piu' comuni, piuttosto ci si affidava alla natura, ed a quelle che non hanno alcuna difficoltà a crescere nonostante la siccità e la brezza marina.

La maniera tradizionale per gustare al meglio i Rapuddi consiste nel farli bollire, scolarli, quindi ripassarli in padella con olio, aglio, qualche pomodorino, e se si gradisce peperoncino.

Non andatevene via dalle eolie senza aver assaporato le verdure tradizionali. sarebbe un delitto!

 

La foglia di verdura che vedete nell'immagine qua sotto nasce spontanea in tutta l'isola di Filicudi!
In dialetto locale si chiama "Guidi" ( come i rapuddi ha il nome al plurale). Li trovate ovunque nell'isola.
Si possono cucinare in tanti modi, e sono squisiti anche semplicemente bolliti con l'aggiunta a fine cottura di un po di olio d'oliva e limone.

Go vegan, Filicudi !

Guidi - Bietole

Marmellata di cipolle? cooosa?

Per tagliare la testa al tonno... vi diro' subito che e' squisita con il pesce crudo o appena scottato alla piastra e con la salsiccia di tonno( ma anche con le carni e le cacciagioni).

Chiarito l'uso... ecco come prepararla.

Ingredienti

5 cipolle bianche di media grandeza

10 cucchiai di zucchero di canna ( o una quantita' equivalente di miele d'arancia)

1 cucchiaio d'olio

una manciata di chicchi di uva sultanina

qualche foglia di alloro

mezzo bicchiere di vino

 

Preparazione

Pulite e spelate le cipolle, tritatele nel frullatore  ( se non volete piangere col coltello o la mezzaluna), quindi versatele in una padella alta col fondo antiaderente assieme alle foglie di alloro e la manciata di uva sultanina.

Aggiungete un cucchiaio di olio o un po' d'acqua per uniformare la cottura, e fatele cuocere per 5 minuti, quindi aggiungete lo zucchero di canna ( o il miele, o entrambi), mescolate continuamente (ricordate di usare il mestolo di legno per padelle antiaderenti) e cuocete a fuoco bassissimo finche' le cipolle non saranno completamente disfatte ( il passaggio nel frullatore dovrebbe accelerare questa fase).

Usate un coperchio trasparente per controllare la cottura, quindi aggiungete un po' di acqua ( o meglio di vino bianco) se il composto tende a seccarsi.

Se non la usate subito per condire i vostri piatti, bensì volete conservarla abbiate cura di togliere le foglie di alloro prima di metterla nei vasi.

Conservazione

Riponete la marmellata ancora calda nei vasetti, chiudeteli con i coperchi. Attendete che si raffreddino, quindi fateli bollire in acqua per circa 25 minuti.
Attendete che si raffreddino senza toglierli dall'acqua... altrimenti si spaccherebbero.
Asciugateli e conservateli in un luogolontano dai raggi del sole e fresco.

Una volta aperti consumateli in breve tempo e conservateli sempre in frigorifero.

A filicudi i Capperi abbondano!

Si raccolgono prima e durante l'estate, con fatica perche' le piante sono molto spinose e si devono raccogliere di giorno sotto il sole!
In un'ora di buona lena si riesce a raccogliere circa un chilo di capperi di ottima qualita' ovvero piccoli piccoli, oppure molto di piu' se si prendono i capperi grandi che sono quasi fiori.

Ciancio alle bande! Qui si parla di fare il pate' di capperi, mica dei capperi!

Ingredienti

Una bella tazza di capperi sotto sale
Uno spicchio d'aglio
Un po' di aceto di vino (non balsamico, sarebbe troppo forte)
Olio extravergine d'oliva ( come al solito ho la fortuna di avere quello da noi prodotto a Filicudi.. slurp!)
Sale
Peperoncino ( in polvere o tritato)

Sciacquate i capperi in abbondane acqua, quindi lasciateli a bagnomaria per 50-80 minuti nell'aceto.
A questo punto potete sciacquare di nuovo i capperi e scolarli. Ed in seguito asciugarli ( non nel forno, mi raccomando!).

E' tempo di usare il vostro minipimer, o il classico frullatore, o di fare un po' di esercizio con la mezzaluna... !
Tritate i capperi, lo spicchio d'aglio , il peperoncino ed un minimo di sale (occhio, i capperi erano salati in partenza!).
Aggiungete l'olio per regolare la densita' del pate' a vostro piacimento.

Ed ora.. due bruschettine... spalmate il tutto ... gnam gnam!

PS: foto in arrivo!

 

 

Filicudi è un'isola e  nel passato  come ai giorni nostri spesso capitava che per  per lungo tempo non arrivassero i rifornimenti di cibo dalla terraferma.
Questo non era un imprevisto... era la norma, e tutti a casa conservavano in vario modo i cibi, anche prima della diffusione di frigoriferi e congelatori o dei cibi in scatola o liofilizzati. Conservare il cibo era di vitale importanza.

I pomodori dell'isola, una varietà particolare simile a quella di pachino ma che necessita di pochissima acqua - risorsa preziosissima - venivano quindi appesi alle pergole ombreggianti ed in questo modo si conservano molto a lungo.

Pomodorini appesi alla pergola

Un altro modo per conservare i pomodori consisteva nel tagliarli a metà, salarli leggermente, e lasciarli al sole ad essiccare.

 

Oggi i pomodorini secchi si trovano in molti supermercati ed anche nelle "putie" dell'isola.


Preparazione

Niente di più facile per un gustoso antipasto a base di pomodori secchi!
Prendete i pomodori secchi, disponeteli su un piatto e ricopriteli con un bello strato di olio extravergine d'oliva.
Se gradite potete aggiungere una spolverata di pepe e/o origano secondo il vostro gusto.

Lasciate riposare qualche ora - l'ottimo sarebbe tutta la notte -  dipende dai pomodorini e da come assorbono l'olio.

 

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